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Amboise


Amboise si trova alla confluenza dei fiumi Loira e Masse. Secondo le statistiche condotte nel 2000, qui vivevano 11 968 abitanti. L'attrazione più famosa della zona è senza dubbio l'omonimo castello, molto apprezzato da un gran numero di turisti che lo visitano ogni anno.



Il castello di Amboise si trova vicino alla città di Tours e per molti anni è stato la residenza dei re francesi, tra cui Carlo VIII, Luigi XI o Francesco I, essendo uno dei castelli più belli del territorio francese.

Con le sue spesse mura e i giardini paesaggistici, giardinieri e architetti portati da Oltralpe, fu testimone del drenaggio degli ultimi tre anni di vita di Leonardo da Vinci. Nell'estate del 1516 l'artista si trovava ancora a Milano, vecchio e malato, fu abbandonato dagli amici, dopo aver ricevuto la notizia della rinuncia o della morte del mecenate Giuliano de' Medici, dal quale cessò di non attendere l'ultima goccia di sostegno. Stando così le cose, è costretto a cedere all'invito del re Francesco I di Francia e ad andare a vivere nel castello di Amboise.



Insieme a Francesco Melzi, suo giovane allievo che gli rimase fedele fino alla morte, Leonardo da Vinci iniziò l'audace viaggio verso la Valle della Loira, dove si trovava il castello. Lì venivano quotidianamente visitati dal re, che si era consultato sui lavori del castello di Blois e Leonardo era solito andare a cavallo nel cantiere per consigliarlo e metterlo in guardia.

Anche al castello di Amboise si tenevano numerose feste, celebrazioni e balli in maschera, e l'artista era invitato a disegnare bozzetti di costumi o a inventare le sue macchine meccaniche con scene piene di divertimento. La vita lo infastidisce, ma a corte, il braccio destro completamente paralizzato, e i poteri cominciano ad abbandonarlo. Si rifugia nelle stanze del castello, rimanendo seduto per ore davanti a tre quadri, che erano rimasti soli: Sant'Anna, Monna Lisa e Giovanni Battista, l'ultimo brivido di un genio perfetto in terra di Francia.

Imparò poi a scrivere e a disegnare con la mano sinistra, e la maggior parte delle mattine lo sorprese seduto a uno dei tavoli, a disegnare schizzi, a restaurare, a completare o a rivedere gli oltre mille fogli di manoscritto che aveva portato con sé. Si affrettò anche a lasciare tutto in buono stato. Morì ad Amboise il 2 maggio 1519, all'età di 67 anni.


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