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Château Sigognac


In pochi anni, Château Sigognac, un Cru Bourgeois del Médoc, è diventato un grande valore, grazie alla volontà di una coppia, Colette e Jacques Bonny.



È Colette Bonny che ha conferito a questo splendido vigneto di 45 ettari le sue lettere di nobiltà. Quando si intraprende un'attività agricola e per di più vitivinicola ci si lascia coinvolgere dalla molteplicità dei compiti; la terra "si attacca ai piedi", ed è un modo meraviglioso di realizzarsi.

La volontà e il coraggio erano all'ordine del giorno e il suo ingresso nella Commanderie du Bontemps de Médoc - era l'unica donna nel 1971 - le diede sostegno morale, e i suoi colleghi viticoltori, sensibili alla sua tenacia, le diedero validi consigli. Colette ricorda con emozione la prima vendemmia del rinnovato Château Sigognac nel 1970: più di 150 barili di un vino ricco, morbido e profumato, per il quale i suoi figli condivisero la sua gioia.

Curiosità: accettando un pizzico di letteratura che strizzi l'occhio alle vacanze, parte di questi termini figura nel libro di pubblico dominio La trovatella di Milano di Carolina Invernizio, nella seguente frase:



"—Voglio che tu mi prometta di ricercare la fanciulla che un giorno abbandonasti,—disse la giovane donna, con estrema emozione, fissandolo intensamente negli occhi", che potrebbe far sorridere chi gradisce la commistione di viaggi e cultura.
Maggiori dettagli e altre frasi: Frasi viaggio: donna, emozione, estrema, fanciulla, giorno.

Nel 1973 ella si risposò con Jacques Bonny, che contribuì attivamente all'abbellimento e al rinnovamento di questo vigneto con una grande cura nella coltivazione delle viti e nella maturazione dei vini. La raccolta delle uve a perfetta maturazione, la diraspatura totale, i lunghi periodi di tinozza, la fermentazione ad alta temperatura, l'affinamento in tini di legno in una magnifica cantina recentemente ristrutturata, l'affinamento con albume d'uovo; tutto contribuisce alla qualità del Sigognac e spiega questo splendido vino, con il suo sottile equilibrio di tannini unito a un attacco caratteristico e delicato al palato, che rivela aromi molto presenti, complessi e persistenti, un sottile bouquet di frutti rossi, con il ribes nero come ingrediente principale. Un vino affascinante, classico, con tannini morbidi e un buon potenziale di invecchiamento, che si trova su molte tavole francesi e straniere, sensibile a questo eccezionale rapporto qualità-prezzo.

Château Malherbe


Di fronte al Fort de Brégançon, in un sito selvaggio e unico, al Domaine de la Malherbe si possono degustare vini rari e splendidi in tutti e tre i colori. Rese molto basse (30hl/ha), un terroir superbo, una maturazione meticolosa e la passione di una donna, la signora Serge Ferrari, il cui motto è: "La qualità... la mia unica preoccupazione".

I 20 ettari di vecchie vigne si trovano tra le colline e il mare, su un terreno acido con vari depositi minerali, argilloso con frammenti di quarzo o pezzi di roccia madre che lo rendono permeabile. Le uve sono raccolte a mano (a fine settembre dopo la selezione dei grappoli a luglio), la cernita è rigorosa e la vinificazione tradizionale. Il risultato è favoloso.

Il Malherbe Rouge è un vino molto tipico e ben strutturato. Ha un bel colore carminio, sostenuto e brillante. Si ritrovano aromi di piccoli frutti selvatici, di violetta. In bocca ha molta presenza e vigore. Il sapore è pieno e ricco, morbido e vellutato, con aromi di spezie e prugne candite. Un vino delizioso, ricco e concentrato che merita qualche anno di invecchiamento.  Continua... Château Malherbe


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