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Château Malherbe


Di fronte al Fort de Brégançon, in un sito selvaggio e unico, al Domaine de la Malherbe si possono degustare vini rari e splendidi in tutti e tre i colori. Rese molto basse (30hl/ha), un terroir superbo, una maturazione meticolosa e la passione di una donna, la signora Serge Ferrari, il cui motto è: "La qualità... la mia unica preoccupazione".



I 20 ettari di vecchie vigne si trovano tra le colline e il mare, su un terreno acido con vari depositi minerali, argilloso con frammenti di quarzo o pezzi di roccia madre che lo rendono permeabile. Le uve sono raccolte a mano (a fine settembre dopo la selezione dei grappoli a luglio), la cernita è rigorosa e la vinificazione tradizionale. Il risultato è favoloso.

Il Malherbe Rouge è un vino molto tipico e ben strutturato. Ha un bel colore carminio, sostenuto e brillante. Si ritrovano aromi di piccoli frutti selvatici, di violetta. In bocca ha molta presenza e vigore. Il sapore è pieno e ricco, morbido e vellutato, con aromi di spezie e prugne candite. Un vino delizioso, ricco e concentrato che merita qualche anno di invecchiamento.

Curiosità: accettando un pizzico di letteratura che strizzi l'occhio alle vacanze, parte di questi termini figura nel libro di pubblico dominio Novelle rusticane di Giovanni Verga, nella seguente frase:

"Essa, poveretta, per questo motivo faceva festa a ogni cane che passasse, e si levava il pan di bocca per regalare a compare Santo la berretta di seta nera, ogni anno a santa Agrippina, e per fargli trovare un fiasco di vino, o un pezzo di formaggio, allorché arrivava al Castelluccio", che potrebbe far sorridere chi gradisce la commistione di viaggi e cultura.
Maggiori dettagli e altre frasi: Frasi viaggio: compare, festa, fiasco, agrippina, formaggio.

Il Malherbe Blanc ha un bel colore giallo lime. Molto aromatico e intenso, con un bouquet floreale dominante di fiori bianchi che si apre a note fruttate molto fresche di pesca di vite. La bocca con i suoi aromi vellutati e persistenti sboccia in un volume untuoso, lasciando una piacevolissima sensazione di pienezza e lunghezza. Il finale si scioglie in una nota discretamente liquorosa e fruttata. È un vino molto pregiato che esprime al meglio la buona maturità delle uve.

Il Malherbe Rosé è il risultato di una macerazione a freddo seguita da un sanguinamento e da una lenta fermentazione alcolica. È un vino molto profumato, molto grasso e morbido in bocca. Ha un bel colore luminoso con sfumature salmone. Una bella ricchezza aromatica con una dominante fruttata di albicocca-pesca e mandarino, che lascia in bocca una formidabile sensazione di freschezza. Morbido, molto vellutato, con una bella persistenza aromatica e un'ottima lunghezza, un vino elegante e raffinato.

Un'altra ricchezza della proprietà: Pointe du Diable Rosé: è un rosé delicato e franco, che sviluppa potenti aromi di frutta esotica, un tocco di spezie, ampio e fruttato in bocca. Un vino molto armonico, rinfrescante, strutturato e setoso, per cucinare d'estate sotto il pergolato, accompagnando un pasto completo.

Da provare anche il Pointe du Diable Rouge, un vino dal bel colore cremisi e dagli aromi di frutti di bosco e violette. Al palato ha molto vigore e sapore e il finale è leggermente speziato con prugne candite.



Château Malartic-Lagravière


Nel 1803, la tenuta apparteneva alla famiglia del Comte de Maurès de Malartic, un grande servitore del re di Francia che combatteva contro gli inglesi in Quebec e nell'Oceano Indiano. Alfred-Alexandre Bonnie festeggia qui il suo anniversario, e qui si pratica la "haute couture del vino": terroir, vitigni, cloni, portainnesti... tutto è analizzato nei minimi dettagli per mettere la tecnologia al servizio della tradizione, in particolare manipolando il meno possibile le uve. Grande arte.

Il principale punto di forza di Château Malartic Lagravière è il suo terroir, situato su una terrazza profondamente incisa dal torrente Eau Blanche, un terroir particolarmente rinomato, una superba collina ben esposta composta da isole ghiaiose risalenti all'era quaternaria, il cui nome stesso evoca già il terreno pieno di bella ghiaia.

Nel 1997, Alfred-Alexandre Bonnie, un uomo d'affari belga, e sua moglie Michèle, hanno acquistato questo grand cru classé e hanno avviato un ambizioso progetto di ristrutturazione. Il risultato è notevole: castello, parco, vigneto, ammodernamento della cantina, sala tini ottagonale con numerosi piccoli tini corrispondenti a ogni parcella che riceve una vinificazione molto personalizzata, superba barricaia in rovere regolarmente rinnovata dai migliori bottai.

Oggi il vigneto rappresenta 53 ettari di rossi (Merlot, Cabernet-Sauvignon, Cabernet Franc e Petit Verdot) e 7 ettari di bianchi (predominanza di Sauvignon, 20% Semillon) e l'età media delle viti è di 30 anni.

Il vigneto è gestito dal figlio di Alfred-Alexandre Bonnie, Jean-Jacques, e da sua moglie, Séverine. Qui, ogni ceppo di vite, ogni parcella, viene analizzato e campionato per garantire una qualità ottimale.

Il secondo vino si chiama Sillage de Malartic, in rosso e bianco. Il radicamento in profondità costringe la pianta ad attingere le sue risorse in un sottosuolo particolarmente interessante per la sua diversità geologica, che conferisce ai vini i loro sapori complessi. Questo impedisce alla pianta di soffrire troppo in caso di caldo intenso o di siccità; le radici trovano freschezza in profondità e, in caso di pioggia, il terreno ghiaioso diventa drenante. Le uve maturano quindi lentamente e progressivamente, garanzia di qualità.

L'intero vigneto viene arato tutto l'anno, non vengono utilizzati diserbanti o insetticidi e ogni vite viene curata meticolosamente. Gli ammendanti, esclusivamente di origine biologica, sono applicati con parsimonia per mantenere le viti vicino a uno stato di carenza.

La gestione degli appezzamenti ha permesso di indirizzare meglio la protezione da dare al vigneto. Questo monitoraggio costante del vigneto permette di prendere le decisioni giuste al momento giusto con grande precisione e seguendo i più recenti principi della lotta integrata.

Basta assaggiare le ultime annate per rendersi conto che i rossi sono tra i migliori della denominazione, così come i bianchi, vini da invecchiamento.  Continua... Château Malartic-Lagravière


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