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Sardegna, le dune di Piscinas


Alternativa a Parigi, rimanendo in Italia: Sardegna, le dune di Piscinas.





Chilometri di sabbia , fine ed impalpabile, caldo deserto europeo tra mare e montagna sito alle pendici del  monte Arcuentu, a pochi chilometri dalle zone minerarie di Montevecchio. Arrivando a Guspini proseguiamo per Montevecchio, una prima sosta in questo quasi disabitato villaggio minerario merita: impossibile non apprezzare i grandi pezzi di archeologia mineraria e, una visita al museo locale non potrà essere dimenticata, per chi poi è affascinato dalla storia delle miniere, cooperative locali offrono splendide possibilità di Tours che prevedono la discesa nelle "gallerie".

Proseguendo prendiamo la strada per Ingurtosu, antico villaggio minerario ormai disabitato, qui
Il profumo della macchia mediterranea, l'odore ci cisto e mirto, invadono le nostre nari, non difficile sarà osservare nella boscaglia cervi, daini e altri animali liberamente a passeggio. Ad un certo punto i nostri occhi si perderanno in una distesa di colori contrastanti: cielo, mare e sabbia. Siamo a Piscinas l'unica formazione desertica d'Europa.




La vista  si perde nell'infinito tra cielo, sabbia e mare, il silenzio rilassa le nostre orecchie. Nelle valli dietro alle dune, non di rado si incontrano cervi e daini liberi ospiti delle zone montuose, che escono dai boschi in cerca dei rivoli d'acqua che scendono a valle, mentre sulle spiagge nidificano i rari esemplari di Caretta Caretta.

Splendido tratto di costa mediterranea, caratterizzato da acque calde e ricche di pesci, sicuramente poco conosciuta ai più, l'acqua di mare è cristallina è trasparente da sembrare irreale, un angolo di paradiso perfettamente conservato al riparo dal massiccio afflusso turistico. Piscinas è una delle tante spiagge della  costa Verde, zona di grandi particolarità ecoambientali, e, i 40 kilometri di spiaggia e mare fanno di questa zona il più esteso litorale balneabile dell'isola. A Nord di Piscinas troviamo la località turistica Torre dei Corsari.

Mentre  riprendendo il percorso verso sud  proseguiamo  con alla nostra destra i boschi di verde cupo e alla sinistra il profondo blu del mare, seguendo la strada attraversiamo una parte dell'isola che ha davvero tante bellezze incontaminate da offrirci e sopratutto narra la storia delle risorse minerarie. Giù sino alla baia di Bugerru, dove ai primi del 900 iniziarono i primi scioperi italiani, per poi proseguire sino alla bella Iglesias, a metà tra Sardegna ed altre terre, sospesi tra gallerie, e giacimenti, osserviamo i mutevoli paesaggi che narrano la storia del luogo e le storie di tanti uomini e donne.



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